Violenta una donna in Germania e fugge in Italia, arrestato dalla Polizia | la CRONACA di RAVENNA

Violenta una donna in Germania e fugge in Italia, arrestato dalla Polizia

Si nascondeva in un bunker ma non è sfuggito alle ricerche degli agenti

19 giugno 2021 - La Polizia di Stato ha arrestato, a Faenza, un 23enne nigeriano, O.O., accusato di aver violentato e ferito gravemente una donna in Germania, all’interno di un centro per richiedenti asilo, ed era poi scappato in Italia.
La Polizia Postale ha dato esecuzione a un mandato di arresto europeo, emesso dalle autorità tedesche e pervenuto grazie all’impulso del Servizio di Cooperazione Internazionale della Direzione Centrale della Polizia Criminale.

In particolare, lo scorso 20 luglio 2020, il cittadino nigeriano, all’interno dell’alloggio per richiedenti asilo sito a Geradstetten, si era introdotto nella camera di una donna ospite del centro stesso per violentarla, procurandole anche gravi lesioni personali.
Le prime investigazioni effettuate dalle autorità tedesche e finalizzate al rintraccio del cittadino avevano permesso di collocarlo sul territorio italiano.
A corredo della segnalazione, sono stati forniti anche due IP address estrapolati dai tabulati telefonici associati al numero mobile tedesco in uso al 23enne, sui quali si sono concentrati gli approfondimenti investigativi effettuati dal personale del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Le procedure di emergenza effettuate in relazione ai profili Facebook e Instagram individuati dagli investigatori quali verosimilmente in uso al ricercato, hanno permesso di acquisire informazioni circa la possibile effettiva presenza sul territorio nazionale, in Emila Romagna.

Pertanto, sotto il Coordinamento della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma, sostituto procuratore generale Roberto Cavallone, sono stati eseguiti i necessari approfondimenti tecnici investigativi ed è stato avviato il positioning sull’IMEI associato al cellulare.

Acquisiti i primi utili riscontri investigativi, il personale del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni si è recato tempestivamente a Faenza, dove, grazie all’utilizzo di sofisticati strumenti tecnici per la triangolazione che consentono di agganciare l’utenza telefonica, e con la collaborazione del personale della Questura di Ravenna e del Commissariato di Faenza, il ricercato è stato arrestato, nonostante la difficoltà determinata dal nascondiglio all’interno di un bunker sotterraneo.


Questa testata giornalistica condanna con forza e determinazione ogni forma di sopruso e si schiera al fianco di Linea Rosa, il Centro Antiviolenza di Ravenna, Russi e Cervia, che da trent'anni aiuta le Donne vittime di maltrattamenti ad intraprendere un percorso di uscita dalla violenza.
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