Muti, i Wiener e la gioia della musica insieme | la CRONACA di RAVENNA

Muti, i Wiener e la gioia della musica insieme

Grande successo e molta emozione per l’anteprima del Ravenna Festival, il doppio appuntamento concertistico con cui ieri il Teatro Alighieri ha riaperto le porte al pubblico

10 maggio 2021 - Siamo rimasti per tanti mesi senza la possibilità di condividere con tutti gli altri la gioia della musica, senza entrare in un teatro o in una sala da concerto, ma finalmente ci siamo ritornati, commossi e trepidanti, e con un magnifico premio a compensare la lunga attesa: i due concerti con cui ieri, al Teatro Alighieri, Riccardo Muti ha aperto con i Wiener Philharmoniker la tournée italiana di questi giorni, la prima dopo il periodo di restrizioni imposto dal Covid.
Le emozioni intense e la soddisfazione erano chiaramente percepibili sui volti dei duecentocinquanta spettatori del concerto delle 17, al quale abbiamo assistito, e negli applausi particolarmente fervidi e calorosi; hanno pervaso poi anche il pubblico di quello che è seguito subito dopo, alle 20, con un programma in parte differente.

Muti e i Wiener, infatti, per consentire al più gran numero possibile di persone l’accesso a questa anteprima del Ravenna Festival, hanno diviso in due il programma che presenteranno questa sera al Teatro del Maggio di Firenze e domani a Milano, al Teatro alla Scala. Nel primo concerto ravennate hanno eseguito l’ouverture Meeresstille und glückliche Fahrt (Calma di mare e viaggio felice) di Felix Mendelssohn e la Quarta sinfonia di Robert Schumann, nel secondo ancora l’ouverture di Mendelssohn e la Seconda sinfonia di Johannes Brahms.

Era dal novembre scorso che i Wiener Philharmoniker, l’orchestra di rara eccellenza che i Concerti di Capodanno hanno reso la più famosa nel mondo, non si presentavano in pubblico. Hanno scelto la nostra città per farlo di nuovo e per questo bisogna ancora una volta ringraziare Riccardo Muti, che sul podio dei Wiener sale da più di cinquant’anni e che ha con loro un rapporto strettissimo basato su una forte affinità elettiva. Grazie a questo profondo legame, l’orchestra viennese è ritornata al Ravenna Festival in ben undici occasioni, per opere e concerti, e ha stabilito di far partire dalla nostra città questa tournée, ideata per festeggiare gli ottant’anni del Maestro il cui compleanno cadrà il 28 luglio.

Una delle qualità primarie di Muti è la sua inesausta dedizione allo studio e all’approfondimento delle partiture. L’ouverture di Mendelssohn e la Quarta di Schumann, che abbiamo ascoltato, si sono mirabilmente avvalse di questo scandaglio analitico e insieme della cura meticolosa dei pesi e dei colori orchestrali che è propria di Muti, in felice sintonia con l’impeccabile e partecipe compagine viennese.
La sinfonia schumanniana, in particolare, è stata resa con un’eloquenza che incatenava all’ascolto. Al pubblico che applaudiva entusiasta è stato poi offerto un bis: direttamente da Vienna, e dal Concerto di Capodanno di cui il primo gennaio scorso Riccardo Muti è stato protagonista per la sesta volta, il Kaiser-Walzer di Johann Strauss figlio. Un brano trascinante, che tutti conosciamo e che avevamo gustato anche il primo giorno di quest’anno nella registrazione dal Musikverein; ma goderselo dal vivo, con gli interpreti che in televisione avevamo visto nell’atmosfera raggelante della grande Sala d’oro senza pubblico, è stato fonte di ulteriore emozione.

Per lo stesso Concerto di Capodanno, Muti e i Wiener hanno ricevuto nei giorni scorsi il Romy 2021, importante premio austriaco intitolato a Romy Schneider. Presentando il bis, ieri sera, Muti si è espresso contro la scelta della Rai di mandare il Concerto in differita, come fa da qualche anno; una critica che consideriamo del tutto condivisibile e che speriamo venga accolta dall’emittente nel prossimo futuro.

Patrizia Luppi



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