Economia
Maltempo, Coldiretti: "La pioggia salva i campi"
Finito un lungo periodo di siccità con la caduta del 92% di precipitazioni in meno a marzo nel bacino del Po dove si produce 1/3 di tutto l’agroalimentare Made in Italy
13 aprile 2021 - Dopo due mesi senza piogge significative la pioggia salva campi e colture e mette la parola fine a un lungo periodo di siccità con la caduta del 92% di precipitazioni in meno a marzo nel bacino del Po dove si produce 1/3 di tutto l’agroalimentare Made in Italy.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sull’allerta maltempo della protezione civile nel centro nord anche con il ritorno della neve in primavera sulla Penisola dopo che il gelo ha decimato i raccolti di frutta e verdura colpendo anche florovivaismo, vigne e ulivi da nord a sud del Paese.
"La pioggia – sottolinea la Coldiretti – è necessaria per combattere la carenza idrica nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e allagamenti".
"La situazione di stress idrico è evidente dal fatto che il fiume Po si trova su livelli simili a quelli estivi. Per salvare le colture dal grande secco degli ultimi due mesi – evidenzia la Coldiretti – in molte regioni gli agricoltori sono stati costretti alle irrigazioni di soccorso sui campi seminati, su ortaggi e verdure, su kiwi, fragole e vivai fino ai prati per il foraggio.
Alla siccità si è aggiunto poi lo shock termico causato dal brusco sbalzo di temperature passate in pochi giorni da un caldo semi estivo a un freddo da pieno inverno con notti sottozero e gelate in un saliscendi di clima impazzito che mette a rischio i raccolti che in alcuni casi sono stati anche dimezzati".
"L’aumento degli eventi climatici estremi – conclude la Coldiretti – con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità ha modificato la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni con danni per 14 miliardi di euro in dieci anni".
© copyright la Cronaca di Ravenna
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sull’allerta maltempo della protezione civile nel centro nord anche con il ritorno della neve in primavera sulla Penisola dopo che il gelo ha decimato i raccolti di frutta e verdura colpendo anche florovivaismo, vigne e ulivi da nord a sud del Paese.
"La pioggia – sottolinea la Coldiretti – è necessaria per combattere la carenza idrica nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e allagamenti".
"La situazione di stress idrico è evidente dal fatto che il fiume Po si trova su livelli simili a quelli estivi. Per salvare le colture dal grande secco degli ultimi due mesi – evidenzia la Coldiretti – in molte regioni gli agricoltori sono stati costretti alle irrigazioni di soccorso sui campi seminati, su ortaggi e verdure, su kiwi, fragole e vivai fino ai prati per il foraggio.
Alla siccità si è aggiunto poi lo shock termico causato dal brusco sbalzo di temperature passate in pochi giorni da un caldo semi estivo a un freddo da pieno inverno con notti sottozero e gelate in un saliscendi di clima impazzito che mette a rischio i raccolti che in alcuni casi sono stati anche dimezzati".
"L’aumento degli eventi climatici estremi – conclude la Coldiretti – con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità ha modificato la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni con danni per 14 miliardi di euro in dieci anni".
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