“Canzoni sul Senio”, un album di brani inediti sulla Liberazione. INTERVISTA a Bonetti | la CRONACA di RAVENNA

“Canzoni sul Senio”, un album di brani inediti sulla Liberazione. INTERVISTA a Bonetti

Il disco (acquistabile a 10 euro chiamando il numero 349 3523188) e` un progetto dell'associazione Primola Cotignola, realizzato in collaborazione con Anpi e Istituto storico della Resistenza di Ravenna

10 aprile 2021 -

Si chiama “Canzoni sul Senio”, ed è un album di canzoni inedite, ispirate da storie vere, realizzate da diversi autori romagnoli e dedicate alla Liberazione. Ed esce oggi, sabato 10 aprile, ovvero il giorno in cui, nel 1945, gli alleati riuscirono a varcare il Senio dopo un inverno di fango e di bombardamenti: sfondando finalmente la Linea Gotica e prendendo il là per liberare Bologna e il nord Italia.
Il disco (acquistabile a 10 euro chiamando il numero 349 3523188) e` un progetto dell'associazione Primola Cotignola, realizzato in collaborazione con Anpi e Istituto storico della Resistenza di Ravenna, con il contributo dei Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Cotignola, Fusignano e Lugo, ed e` prodotto dall’etichetta Brutture Moderne.
Le canzoni sono di dodici musicisti e artisti: Enrico Farnedi, Francesca Amati (Comaneci), Giacomo Scudellari, Mara Luzietti, Vittorio Bonetti, Eloisa Atti, Riccardo Lolli, Lanfranco “Moder” Vicari, Francesco Giampaoli, Giacomo Toni, Gianni Parmiani e Nicola Nieddu; la grafica e` a cura di Lisa Gelli.
Il “decano” dell’operazione è certamente Vittorio Bonetti, 66 anni, notissimo pianista, da sempre anima di Feste dell’Unità a tutti i livelli, con un nutrito curriculum di produzioni proprie e di collaborazioni significative.


Vittorio, cosa ti ha portato a collaborare a questo progetto?
Avevo una canzone scritta da tempo, ma mai registrata. Si chiama “Il Ponte Bailey”, come i ponti di barche che facevano gli alleati: molti anni fa, quando venni a vivere a Villanova (il fiume è il Lamone e non il Senio, ma il concetto è lo stesso), c’era ancora un ponte Bailey: spesso lo attraversavo con mio figlio, che all’epoca era piccolino, e mi accorsi che si era innamorato del rumore delle assi. Allora scrissi questa canzone proprio per lui, immaginando che le assi del ponte gli parlassero, raccontandogli quel che avevano visto passare durante la guerra per trasmettergli valori come la libertà o il sogno, che non scadono mai.

Ma come è finita nel cd dedicato alla Liberazione?
Per caso. Qualche tempo fa, l’ho suonata a una serata dell’Anpi: è piaciuta, e mi hanno chiesto se la inserivo nel progetto. Ne sono molto orgoglioso, oltre che davvero grato all’Anpi. Fra l’altro, quella sera suonava con me il chitarrista Andrea Morelli, e lui mi chiese perché non l’avevamo mai fatta, secondo lui era una delle più belle che avessi scritto… Così nella registrazione c’è anche lui, assieme a Nicoletta Bassetti (violino) e Jader Nonni (percussioni). E sono andato anche a cercare un ponte Bailey nelle Valli di Comacchio – il più vicino che ho trovato - per registrare il rumore delle assi…

Già, oggi a Villanova il ponte Bailey non c’è più…
No, lo hanno smontato un po’ di anni fa, ed è stato un dispiacere. Se fosse stato per me non l’avrei tolto: avrei costruito il ponte attuale, certo, ma avrei tenuto lì accanto il Bailey come monumento nazionale, a futuro monito. Il collegamento fra le due sponde, per me, rimane quello… Fra l’altro, quando lo smontarono si fece una festa, e il regista Fausto Pullano realizzò un video: io suonai la canzone in casa mia, la registrarono e lui la mise nelle sequenze finali del video, quella fu la prima uscita effettiva della canzone.

Cosa pensi del progetto “Canzoni sul Senio”?
In questo progetto io sono decisamente il più vecchio, e mi riempie di gioia parteciparvi assieme a tanti ragazzi più giovani. Del resto il messaggio è proprio questo: non c’è un’età per canzoni così, i valori rimangono attuali sempre. Non ho ancora sentito le altre canzoni, anche se ho letto i testi, e non vedo l’ora di ascoltarle. E poi in questo momento abbiamo bisogno di messaggi di speranza e di rinascita.

Cosa speri per il disco?
Sarebbe bellissimo se quest’estate ci fosse un’occasione per suonare tutti assieme, tutte le canzoni: sarebbe una cosa straordinaria, i nostri figli hanno bisogno di ripartenza dopo questi mesi di chiusura. Ho molta fiducia nei giovani, spero possano ripartire con tutta la loro passione ed energia: hanno diritto a costruirsi una vita che guarda avanti, con gioia, come fu per noi alla loro età.
Nella mia canzone, parlo proprio dei sogni dei giovani: sono loro quelli che più di tutti sentono la fatica di questo periodo. Perché per stare bene, le cose bisogna soprattutto condividerle…




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