Cronaca
I nuovi poveri da Covid ravennati. INTERVISTA a Daniela Biondi (Caritas)
Si pensa più ai morti e ai feriti che ai vivi? Sì, sarebbe necessario un bollettino giornaliero anche delle persone che stanno sopravvivendo con grandi difficoltà
Dopo un anno di pandemia aumentano le persone che hanno perso molto o addirittura tutto.
Ne abbiamo parlato con Daniela Biondi, coordinatrice del Centro di ascolto della Caritas in piazza Duomo e vice direttrice della Caritas diocesana, che ogni giorno con i suoi 30 volontari distribuisce a chi ne ha bisogno pacchi con generi alimentari che vengono dall’Unione Europea. "E da donazioni, dei nostri fornitori abituali, ma anche di ravennati - come sottolinea Biondi - che hanno dimostrato grande generosità e solidarietà in modo costante in tutto il 2020". I pacchi li confezionano gli scout il pomeriggio per la mattina dopo.
Le persone che si rivolgono al centro dicono "grazie a voi mangiamo, ma al resto come possiamo far fronte? Sono necessarie – dice Biondi – politiche di sostegno alle famiglie, perché le loro storie sono pesanti, vanno bene le misure tampone, ma, a breve, il pacco non sarà più sufficiente. La fascia più colpita è quella dei giovani sotto i 40 anni, gente che aveva, ad esempio, iniziato un’attività, aprendo una partita Iva, che si trova senza potere fare niente da un anno”.
Si pensa più ai morti e ai feriti che ai vivi? "Sì, sarebbe necessario un bollettino giornaliero anche delle persone che stanno sopravvivendo con grandi difficoltà".
Nell'intervista un approfondimento.
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