Confindustria: "Autunno difficile, facciamo squadra in Romagna" | la CRONACA di RAVENNA

Confindustria: "Autunno difficile, facciamo squadra in Romagna"

Sondaggio tra le imprese, tra difficoltà e voglia di ripartire. Critiche per le Camere di commercio

17 settembre 2020 - Confindustria Romagna è soddisfatta per l’assegnazione dei lavori per l’escavo dei fondali del porto, chiede comunque più attenzione per infrastrutture come E45/E55 e Nuova Romea, propone al territorio romagnolo di ‘fare squadra’, ma critica “l’innaturale unione con Ferrara” della Camera di commercio di Ravenna. L'indagine di Confindustria Romagna, presentata in mattinata dal presidente Paolo Maggioli, dedicata sulla ripartenza delle imprese e le prospettive autunnali fotografa “una situazione che rispecchia il Paese”.

”C'è grande preoccupazione per quello che è successo e per quello che succederà" ha aggiunto. "C'è un contorno di grande indecisione, però anche molta voglia di reagire”. Le aziende “hanno approfittato della situazione per riorganizzarsi e ristrutturarsi”.

Dall’indagine flash “Ripartenza e prospettive autunnali” sull’ultimo quadrimestre 2020 realizzata dal centro studi di Confindustria Romagna emerge che, nonostante la crisi “senza precedenti”, le azioni che le imprese del campione intendono mettere in campo denotano proattività e voglia di rilanciare l’economia. Le risposte evidenziano: investimenti in attività di marketing (37,9%), innovazione della produzione (36,6%), investimenti in ricerca e sviluppo (22,1%), accesso a forme di finanziamento governative (20%).

La situazione da affrontare rimane non facile. Fra le maggiori difficoltà incontrate, le imprese campione dichiarano nel 75,2% dei casi la previsione di una contrazione delle vendite sul mercato interno; il 53,1% mancati incassi da parte dei clienti, il 41,4% teme una contrazione delle vendite sul mercato estero mentre per il 33,1% i ritardi nell’emanazione da parte del Governo dei decreti attuativi potranno rappresentare un problema nei prossimi mesi. Il 57,2% trova ancora difficile accedere alle informazioni e beneficiare dei programmi governativi di sostegno alle imprese.

Sulle misure ritenute utili alla ripresa economica del nostro territorio, tra le varie proposte emergono: sblocco dei grandi cantieri, investimenti in infrastrutture, taglio delle imposte e sgravi fiscali, riduzione del cuneo fiscale, riforma della burocrazia, una strategia di rilancio industriale.
Per quanto riguarda l’occupazione per i prossimi mesi si prevede una netta riduzione a strumenti come cassa integrazione e lavoro agile utilizzati durante i mesi di emergenza. Chiedendo in quale percentuale sul totale delle ore lavorate dei dipendenti si intende utilizzare nei prossimi mesi il lavoro agile, la media ha risposto che si attesta intorno al 10,5%. Stabile invece il mancato rinnovo dei contratti a termine. La metà degli intervistati ha dichiarato di essere interessato a fruire dell’agevolazione contributiva per le assunzioni a tempo indeterminato. Questo fa ben sperare in vista di una potenziale ripresa dell’occupazione, anche se ancora un 41,4% teme una possibile nuova chiusura forzata delle attività produttive.

“Per ripartire – dice Maggioli - dobbiamo reagire con determinazione. E dobbiamo farlo tutti, valorizzando una sinergia strategica fra imprese, amministrazioni pubbliche, università e scuole e cittadinanza. Dobbiamo realizzare un nuovo modello che renda la Romagna attrattiva e protagonista ad alti livelli”.

Questo territorio “ha ottime prospettive di benessere e di sviluppo. Ha un tessuto industriale a 360 gradi, infrastrutture importanti, un’ottima offerta universitaria e un patrimonio storico ed artistico inestimabile. Ma ha anche tante criticità che frenano lo sviluppo. Ha un sistema di mobilità ancora debole: non siamo ancora facilmente accessibili. Si pensi allo stato di E45 ed E55, alla necessità della Nuova Romea, al bisogno di portare l’alta velocità lungo la dorsale adriatica, che ci auguriamo possa essere fra le iniziative finanziate con il Recovery Fund, con una futura linea AV/AC Trieste-Venezia-Ravenna-Rimini-Ancona-Foggia e Bari che possa essere prolungata anche ad altri capoluoghi del Sud Italia. Abbiamo un modello turistico che ha dettato le linee guida dell’industria dell’ospitalità, ma che oggi è datato e che va reinventato su modelli internazionali.
E soprattutto, spesso la Romagna si lascia purtroppo frenare da vecchi schemi campanilistici, oggi più che mai anacronistici ed inaccettabili”.

Sullo sviluppo del porto ravennate la partita “è finalmente avviata, ed è stato scelto l’affidatario dei lavori che sta preparando il progetto esecutivo, come da programma: sembra tutto essere nei tempi previsti e auspichiamo che restino tali, rispettando la tabella di marcia senza intoppi”.
La comunità industriale di Ravenna e della Romagna ha apprezzato le iniziative legislative del senatore Stefano Collina e di altri colleghi sia a favore del settore oil&gas, sia per la semplificazione delle procedure di cattura e riutilizzo della CO2 nei giacimenti di idrocarburi dismessi. Ora però è sempre più urgente arrivare alla cancellazione della moratoria che blocca il rilascio di nuove concessioni per l’estrazione di gas naturale, “con grave danno per l’occupazione, gli investimenti e i conti pubblici”.

“La transizione energetica, per definizione, deve basarsi su un mix di competenze riconosciute a livello internazionale – dice Confindustria - come quelle consolidate in decenni di estrazione del gas naturale, e progetti innovativi, come quelli sullo stoccaggio della CO2 e sull’hub offshore con eolico, solare e idrogeno. Considerando che non esiste una sola forma di energia e il fabbisogno è sempre più ampio, questa è l’unica via verso l’energia del futuro, di cui Ravenna può essere capitale”.

Infine, il commissariamento della Camera di Commercio di Ravenna “ci spinge inesorabilmente verso un’innaturale unione con Ferrara, quando il primo e più logico approdo sarebbe la Romagna, come ribadiamo da anni. Insieme alle altre associazioni di categoria abbiamo espresso il nostro rammarico e stupore al premier, ai ministri e ai rappresentanti politici del territorio per l’improvvisa accelerazione imposta dal governo, all’interno del decreto Agosto, verso il completamento della fusione, pena il commissariamento”.
Dal punto di vista turistico e culturale le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri sono “un’occasione importante”, come dimostrano il successo ed i numeri raggiunti nell’evento di apertura delle iniziative che si è tenuto il 5 settembre alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


In chiusura, il presidente Maggioli ha annunciato che il mandato scadrà nella prossima primavera: "Dopo tornerò a tempo pieno in azienda".



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