Sopra le righe
"No al taglio dei parlamentari'
Nevio Salimbeni, uno dei portavoce di +Europa a Ravenna e del Comitato Cominciamo dal NO: "“Non è una riforma ma una semplice mutilazione della rappresentanza democratica per un risparmio davvero risibile"
18 agosto 2020 - Dovrebbe partire da oggi la campagna elettorale sul referendum taglia parlamentari. Per "Più Europa" ciò avviene "in condizioni non paritarie, tra regioni che votano per le amministrative e con la pandemia che rende difficile gli incontri pubblici".
Più Europa Ravenna chiede a tutte le persone libere di ogni schieramento di aiutarla a non fare passare sotto il silenzio "quello che una spregiudicata maggioranza parlamentare dai numeri bulgari (98% dei deputati) ha votato, chiamandola impropriamente 'riforma'. Non è una riforma ma una semplice mutilazione della rappresentanza democratica – afferma Nevio Salimbeni, uno dei portavoce di +Europa a Ravenna e del Comitato Cominciamo dal NO – le riforme istituzionali hanno senso se contemplano una revisione organica dei poteri delle istituzioni e quindi anche, alla fine, dei numeri e dei meccanismi della loro composizione.
Ma fino a che in Italia rimarrà la formula del bicameralismo paritario (stesse funzioni per Camera e Senato) e non si chiarirà il rapporto tra Stato e Regioni (come ha dimostrato l’emergenza Covid) ogni intervento potrà solo essere peggiorativo e motivato da altre ragioni: non da quelle dell’efficienza e dell’efficacia del ruolo del Parlamento. La vera anomalia oggi non è il numero dei parlamentari ma il funzionamento reale delle istituzioni parlamentari".
"Abolire un terzo dei parlamentari - sostiene Salimbeni - significa mutilare la rappresentanza democratica, danneggiare i territori più piccoli e periferici (come la Romagna, per capirci), manomettere gli equilibri democratici (interi territori sarebbero rappresentati solo da una parte politica) per un risparmio davvero risibile. Aumentando però la tendenza a far dipendere la nostra democrazia da pochi segretari di partito.
Non è un caso che a promuovere questa iniziativa sia prima di tutto un partito (i 5 stelle) entrato nelle Istituzioni prefigurando la possibilità dell’abolizione del sistema parlamentare. D’altronde a forza di denigrare il ruolo e la composizione delle Camere siamo arrivati effettivamente ad un Parlamento degradato, con una bassa qualità media degli eletti e troppi sprechi e comportamenti parassitari. Non sarà certo un caso che l’ultimo scandalo, sulla richiesta dei 600 € per le partite Iva, veda coinvolti eletti di partiti che sono alla testa della richiesta di mutilare lo stesso Parlamento".
"Noi siamo per un NO chiaro, riformista e innovatore pronto a guardare al futuro, controcorrente certo ma per riformare davvero le nostre istituzioni senza scorciatoie populiste pericolose e inutili; ed è per questo che saremo protagonisti al Referendum con il comitato #Comiciamo dal NO e ci appelliamo a tutti i ravennati di ogni appartenenza – conclude Salimbeni – perché ci aiutino in questa sfida difficile”.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Più Europa Ravenna chiede a tutte le persone libere di ogni schieramento di aiutarla a non fare passare sotto il silenzio "quello che una spregiudicata maggioranza parlamentare dai numeri bulgari (98% dei deputati) ha votato, chiamandola impropriamente 'riforma'. Non è una riforma ma una semplice mutilazione della rappresentanza democratica – afferma Nevio Salimbeni, uno dei portavoce di +Europa a Ravenna e del Comitato Cominciamo dal NO – le riforme istituzionali hanno senso se contemplano una revisione organica dei poteri delle istituzioni e quindi anche, alla fine, dei numeri e dei meccanismi della loro composizione.
Ma fino a che in Italia rimarrà la formula del bicameralismo paritario (stesse funzioni per Camera e Senato) e non si chiarirà il rapporto tra Stato e Regioni (come ha dimostrato l’emergenza Covid) ogni intervento potrà solo essere peggiorativo e motivato da altre ragioni: non da quelle dell’efficienza e dell’efficacia del ruolo del Parlamento. La vera anomalia oggi non è il numero dei parlamentari ma il funzionamento reale delle istituzioni parlamentari".
"Abolire un terzo dei parlamentari - sostiene Salimbeni - significa mutilare la rappresentanza democratica, danneggiare i territori più piccoli e periferici (come la Romagna, per capirci), manomettere gli equilibri democratici (interi territori sarebbero rappresentati solo da una parte politica) per un risparmio davvero risibile. Aumentando però la tendenza a far dipendere la nostra democrazia da pochi segretari di partito.
Non è un caso che a promuovere questa iniziativa sia prima di tutto un partito (i 5 stelle) entrato nelle Istituzioni prefigurando la possibilità dell’abolizione del sistema parlamentare. D’altronde a forza di denigrare il ruolo e la composizione delle Camere siamo arrivati effettivamente ad un Parlamento degradato, con una bassa qualità media degli eletti e troppi sprechi e comportamenti parassitari. Non sarà certo un caso che l’ultimo scandalo, sulla richiesta dei 600 € per le partite Iva, veda coinvolti eletti di partiti che sono alla testa della richiesta di mutilare lo stesso Parlamento".
"Noi siamo per un NO chiaro, riformista e innovatore pronto a guardare al futuro, controcorrente certo ma per riformare davvero le nostre istituzioni senza scorciatoie populiste pericolose e inutili; ed è per questo che saremo protagonisti al Referendum con il comitato #Comiciamo dal NO e ci appelliamo a tutti i ravennati di ogni appartenenza – conclude Salimbeni – perché ci aiutino in questa sfida difficile”.
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